L'alcelafo bubalo (Alcelaphus buselaphus buselaphus Pallas, 1766), noto anche come antilope bubalo o semplicemente bubalo, è la sottospecie nominale (vale a dire la prima a essere stata descritta) estinta dell'alcelafo, diffusa in passato a nord del deserto del Sahara. Altre sottospecie vivono ancora nelle praterie a sud del Sahara, dal Senegal a ovest all'Eritrea e all'Etiopia a est e alla Tanzania centrale a sud. L'alcelafo rosso e l'alcelafo di Liechtenstein, considerati, a seconda dell'autore, sottospecie o specie sorelle dell'alcelafo comune, sono diffusi nell'Africa meridionale.
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inizia conL'alcelafo bubalo veniva descritto come un animale dal mantello color sabbia uniforme, a eccezione di «una macchia indistinta grigiastra su ogni lato del muso, sopra le narici» e del ciuffo terminale di peli della coda, di colore nero. Stando così le cose, la sottospecie aveva un aspetto simile all'alcelafo lelwel, anch'esso di colore uniforme e privo delle macchie facciali bianche o nere presenti, ad esempio, nell'alcelafo occidentale e nell'alcelafo di Swayne. Misurava circa 107 cm di altezza al garrese e le sue corna avevano una forma a «U» se viste di fronte.
Come altri alcelafi, il bubalo era un animale sociale. Luis del Mármol Carvajal scrisse che nel Marocco settentrionale, nel 1573, si potevano vedere branchi composti da 100-200 animali. Secondo gli scrittori del XIX secolo, l'alcelafo bubalo prediligeva le aree rocciose con una buona copertura di vegetazione, a differenza dell'addax, che preferisce habitat sabbiosi e più aridi. Suo predatore principale era il leone berbero, anch'esso estinto.