Regione

Isola di Natale

490 specie

L'isola di Natale, ufficialmente conosciuta come Territorio dell'isola di Natale è una piccola isola appartenente politicamente all'Australia e situata nell'oceano Indiano a sud dell'Indonesia, per la precisione a 350 km a sud di Giava e Sumatra e circa 1.

Geografia

Situata nel Sud Est Asiatico, l'isola è larga nel suo punto massimo 19 km ed è lunga 14,5 km: la superficie totale risulta di 135 km², con 138,9 km di costa. L'isola si presenta dal punto di vista geologico come la sommità piatta di una montagna sottomarina alta più di 4.500 metri, che sorge da circa 4.200 m sotto il mare ed emerge per circa soli 300 m sopra di esso.

La montagna era in origine un vulcano e alcuni basalti si rintracciano in luoghi come The Dales e la spiaggia di Dolly, ma la maggior parte della roccia superficiale è calcarea e si è accumulata per via della crescita dei coralli. Il terreno carsico ha portato alla formazione di numerose grotte e laghetti sotterranei anchialini. La sommità di questa vetta è formata da una successione di calcari terziari di età compresa tra l'Eocene o l'Oligocene fino a depositi di reef recenti, con colate di roccia vulcanica che hanno tracciato il corso dei fiumi di formazione più antica.

Ripide scogliere lungo gran parte della costa si innalzano bruscamente fino all'altopiano che si erge al centro dell'isola. L'altitudine varia dal livello del mare a 361 m a Murray Hill. L'isola è principalmente composta da una foresta pluviale tropicale, il 63% della quale rientra in un parco nazionale. La stretta barriera corallina che circonda l'isola rappresenta un pericolo marittimo.

L'isola di Natale si trova a 2.600 km a nord-ovest di Perth, nell'Australia Occidentale, 350 km a sud dell'Indonesia, 975 km a est-nord-est delle Isole Cocos (Keeling), 2.748 km a ovest di Darwin, Territorio del Nord e 1.327 km a sud-est di Singapore. Il suo punto più vicino alla terraferma australiana è a 1.550 km dalla città di Exmouth, nell'Australia occidentale.

Clima

L'isola di Natale si trova verso il bordo meridionale della regione equatoriale: il clima è tropicale monsonico e le temperature variano poco durante l'anno. La temperatura più alta su aggira di solito intorno ai 29 °C a marzo e aprile, mentre la più bassa si ferma a 23 °C e si verifica ad agosto. La stagione secca va da luglio a ottobre, durante la quale si hanno solo rovesci occasionali. La stagione delle piogge va da novembre a giugno e le frequenti precipitazioni tipiche delle aree sottoposte ai monsoni avvengono in momenti casuali della giornata. I cicloni tropicali si verificano anche nella stagione delle piogge, portando con sé venti molto forti, piogge e mare mosso.

Flora e fauna

L'isola di Natale era disabitata fino alla fine del XIX secolo, cosa che ha consentito a molte specie di evolversi lontano dall'impatto antropico. Il parco nazionale locale è gestito dal Dipartimento dell'Ambiente e del Patrimonio Australiano attraverso l'ente Parks Australia. L'isola di Natale ospita specie uniche, sia vegetali che animali, alcune delle quali sono a rischio e si cerca di evitare che finiscano come quelle purtroppo oggi estinte.

Flora

La fitta foresta pluviale è cresciuta nei suoli profondi dell'altopiano e sulle pendici. Le specie di alberi più comuni sono 25 e spesso, ai loro piedi, si rinvengono varietà di felci, orchidee e piante rampicanti. Tra le 135 specie di piante complessive sinora studiate se ne rintracciano 18 esclusive del posto, che prosperano grazie all'alta piovosità. La foresta pluviale versa in ottime condizioni, nonostante le attività minerarie dell'ultimo secolo: le sezioni danneggiate sono tuttora parte di un progetto di riabilitazione in corso.

Tra le piante endemiche figurano gli alberi Arenga listeri, Pandanus elatus e Dendrocnide peltata var. murrayana; gli arbusti Abutilon listeri, Colubrina pedunculata, Grewia insularis e Pandanus christmatensis; le rampicanti Hoya aldrichii e Zehneria alba; le specie erbacee Asystasia alba, Dicliptera maclearii e Peperomia rossii; l'erba a basso fusto Ischaemum nativitatis; la falce Asplenium listeri; le orchidee Brachypeza archytas, Flickingeria nativitatis, Phreatia listeri e Zeuxine exilis.

Fauna

Due specie di roditori autoctoni, il ratto di Maclear (Rattus macleari) e il ratto bulldog (Rattus nativitatis), si sono estinte da quando l'isola è stata colonizzata, mentre è stato introdotto il sambar dalla criniera (Rusa timorensis). L'endemico sorice muschiato dell'isola di Natale (Crocidura trichura) non è stato più avvistato dalla metà degli anni '80 e potrebbe essersi estinto, mentre si presume con grande verosimiglianza che anche il pipistrello dell'isola di Natale (Pipistrellus tenuis murrayi) sia scomparso definitivamente.

La variante di volpe volante dalle orecchie nere dell'isola di Natale (Pteropus natalis) non si ritrova in nessun altro luogo al mondo e il suo nome scientifico si ispira chiaramente all'isola. Si tratta forse di uno dei pochi - se non l'unico - mammiferi nativi ancora sopravvissuti in loco, nonché di un importante impollinatore e disperditore di semi della foresta pluviale; ad ogni modo, la popolazione è in declino e sotto costante pressione a causa della bonifica dei terreni e dell'introduzione di specie infestanti. Il basso tasso di riproduzione della volpe volante (un cucciolo all'anno) e l'alto tasso di mortalità infantile la rendono particolarmente vulnerabile e lo stato di conservazione è in pericolo critico. Le volpi volanti sono una specie "ombrello" che aiuta le foreste a rigenerarsi e altre specie a sopravvivere in ambienti fragili.

I granchi terrestri e gli uccelli marini sono i primi esemplari in cui un turista o un osservatore esterno può ammirare. L'isola di Natale è stata identificata da BirdLife International sia come un'area ornitologica endemica sia come IBA (Important Bird and Biodiversity Area) perché ospita cinque specie endemiche e altre cinque sottospecie, nonché oltre che più dell'1% della popolazione mondiale di altri cinque uccelli marini.

Sono state raccolte informazioni su venti esemplari differenti di granchi terrestri e intertidali, di cui tredici appaiono nella prima categoria, in quanto dipendenti dall'oceano solo per lo sviluppo larvale. Anche il granchio rapinatore, meglio noto come granchio del cocco (Birgus latro), il più grande artropode del globo, è ivi presente in gran numero. La migrazione annuale di massa del granchio rosso (Gecarcoidea natalis, circa 100 milioni di esemplari) verso il mare per deporre le uova è ritenuta una delle meraviglie del mondo naturale. Tale evento si verifica ogni anno intorno a novembre, dopo l'inizio della stagione delle piogge e in sincrono con il ciclo lunare: una volta in mare, le madri rilasciano gli embrioni, dove possono sopravvivere e crescere fino a quando non sono in grado di vivere sulla terraferma.

L'isola è un punto d'interesse per svariati uccelli marini, in quanto otto specie o sottospecie vi nidificano. La più facile da osservare è la sula piedirossi (Sula sula), che nidifica in colonie, sfruttando gli alberi cresciuti su molte aree costiere. L'onnipresente sula fosca (Sula leucogaster) realizza il suo nido sul terreno, vicino ai bordi della scogliera o comunque nei pressi di formazioni rocciose che non vengano scavalcate dalle onde. La sula di Abbott (Papasula abbotti), ritenuta in pericolo, nidifica sugli alti fusti degli alberi della foresta pluviale dell'altopiano occidentale, settentrionale e meridionale, trattandosi dell'unico habitat di nidificazione rimasto per questo uccello nel mondo.

Un altro uccello in via di estinzione ed endemico, la fregata di Andrews (Fregata andrewsi), ha aree di nidificazione sui pendii della costa nord-orientale. La più diffusa fregata maggiore (Fregata minor) tende a riprodursi nelle foresta semi-decidua nei pressi della costa, concentrandosi soprattutto a nord ovest e sud. La sterna stolida bruna (Anous stolidus) e due specie di fetonti, che presentano un piumaggio brillante di colore oro o argento e una coda bianca e nera, sono anch'esse presenti sull'isola.

Dei dieci uccelli terrestri nativi e uccelli costieri, sette sono specie o sottospecie endemiche: si pensi ad esempio al tordo dell'isola di Natale (Turdus poliocephalus erythropleurus) e al piccione imperiale di Christmas (Ducula whartoni). Si ha notizia di 86 specie di uccelli migratori che si recano più o meno saltuariamente sull'isola.

Si conoscono sei specie di farfalle endemiche: Papilio memnon, Appias olferna, Polyura andrewsi, Jamides bochus, Zizina otis e Eurema blanda.

Tra gli insetti spicca la formica pazza gialla (Anoplolepis gracilipes), introdotta nell'isola e da allora sottoposta a tentativi di distruzione delle supercolonie con irrorazione aerea dell'insetticida Fipronil: si tenga presente che tale specie figura tra le 100 più invasive al mondo.

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L'isola di Natale, ufficialmente conosciuta come Territorio dell'isola di Natale è una piccola isola appartenente politicamente all'Australia e situata nell'oceano Indiano a sud dell'Indonesia, per la precisione a 350 km a sud di Giava e Sumatra e circa 1.

Geografia

Situata nel Sud Est Asiatico, l'isola è larga nel suo punto massimo 19 km ed è lunga 14,5 km: la superficie totale risulta di 135 km², con 138,9 km di costa. L'isola si presenta dal punto di vista geologico come la sommità piatta di una montagna sottomarina alta più di 4.500 metri, che sorge da circa 4.200 m sotto il mare ed emerge per circa soli 300 m sopra di esso.

La montagna era in origine un vulcano e alcuni basalti si rintracciano in luoghi come The Dales e la spiaggia di Dolly, ma la maggior parte della roccia superficiale è calcarea e si è accumulata per via della crescita dei coralli. Il terreno carsico ha portato alla formazione di numerose grotte e laghetti sotterranei anchialini. La sommità di questa vetta è formata da una successione di calcari terziari di età compresa tra l'Eocene o l'Oligocene fino a depositi di reef recenti, con colate di roccia vulcanica che hanno tracciato il corso dei fiumi di formazione più antica.

Ripide scogliere lungo gran parte della costa si innalzano bruscamente fino all'altopiano che si erge al centro dell'isola. L'altitudine varia dal livello del mare a 361 m a Murray Hill. L'isola è principalmente composta da una foresta pluviale tropicale, il 63% della quale rientra in un parco nazionale. La stretta barriera corallina che circonda l'isola rappresenta un pericolo marittimo.

L'isola di Natale si trova a 2.600 km a nord-ovest di Perth, nell'Australia Occidentale, 350 km a sud dell'Indonesia, 975 km a est-nord-est delle Isole Cocos (Keeling), 2.748 km a ovest di Darwin, Territorio del Nord e 1.327 km a sud-est di Singapore. Il suo punto più vicino alla terraferma australiana è a 1.550 km dalla città di Exmouth, nell'Australia occidentale.

Clima

L'isola di Natale si trova verso il bordo meridionale della regione equatoriale: il clima è tropicale monsonico e le temperature variano poco durante l'anno. La temperatura più alta su aggira di solito intorno ai 29 °C a marzo e aprile, mentre la più bassa si ferma a 23 °C e si verifica ad agosto. La stagione secca va da luglio a ottobre, durante la quale si hanno solo rovesci occasionali. La stagione delle piogge va da novembre a giugno e le frequenti precipitazioni tipiche delle aree sottoposte ai monsoni avvengono in momenti casuali della giornata. I cicloni tropicali si verificano anche nella stagione delle piogge, portando con sé venti molto forti, piogge e mare mosso.

Flora e fauna

L'isola di Natale era disabitata fino alla fine del XIX secolo, cosa che ha consentito a molte specie di evolversi lontano dall'impatto antropico. Il parco nazionale locale è gestito dal Dipartimento dell'Ambiente e del Patrimonio Australiano attraverso l'ente Parks Australia. L'isola di Natale ospita specie uniche, sia vegetali che animali, alcune delle quali sono a rischio e si cerca di evitare che finiscano come quelle purtroppo oggi estinte.

Flora

La fitta foresta pluviale è cresciuta nei suoli profondi dell'altopiano e sulle pendici. Le specie di alberi più comuni sono 25 e spesso, ai loro piedi, si rinvengono varietà di felci, orchidee e piante rampicanti. Tra le 135 specie di piante complessive sinora studiate se ne rintracciano 18 esclusive del posto, che prosperano grazie all'alta piovosità. La foresta pluviale versa in ottime condizioni, nonostante le attività minerarie dell'ultimo secolo: le sezioni danneggiate sono tuttora parte di un progetto di riabilitazione in corso.

Tra le piante endemiche figurano gli alberi Arenga listeri, Pandanus elatus e Dendrocnide peltata var. murrayana; gli arbusti Abutilon listeri, Colubrina pedunculata, Grewia insularis e Pandanus christmatensis; le rampicanti Hoya aldrichii e Zehneria alba; le specie erbacee Asystasia alba, Dicliptera maclearii e Peperomia rossii; l'erba a basso fusto Ischaemum nativitatis; la falce Asplenium listeri; le orchidee Brachypeza archytas, Flickingeria nativitatis, Phreatia listeri e Zeuxine exilis.

Fauna

Due specie di roditori autoctoni, il ratto di Maclear (Rattus macleari) e il ratto bulldog (Rattus nativitatis), si sono estinte da quando l'isola è stata colonizzata, mentre è stato introdotto il sambar dalla criniera (Rusa timorensis). L'endemico sorice muschiato dell'isola di Natale (Crocidura trichura) non è stato più avvistato dalla metà degli anni '80 e potrebbe essersi estinto, mentre si presume con grande verosimiglianza che anche il pipistrello dell'isola di Natale (Pipistrellus tenuis murrayi) sia scomparso definitivamente.

La variante di volpe volante dalle orecchie nere dell'isola di Natale (Pteropus natalis) non si ritrova in nessun altro luogo al mondo e il suo nome scientifico si ispira chiaramente all'isola. Si tratta forse di uno dei pochi - se non l'unico - mammiferi nativi ancora sopravvissuti in loco, nonché di un importante impollinatore e disperditore di semi della foresta pluviale; ad ogni modo, la popolazione è in declino e sotto costante pressione a causa della bonifica dei terreni e dell'introduzione di specie infestanti. Il basso tasso di riproduzione della volpe volante (un cucciolo all'anno) e l'alto tasso di mortalità infantile la rendono particolarmente vulnerabile e lo stato di conservazione è in pericolo critico. Le volpi volanti sono una specie "ombrello" che aiuta le foreste a rigenerarsi e altre specie a sopravvivere in ambienti fragili.

I granchi terrestri e gli uccelli marini sono i primi esemplari in cui un turista o un osservatore esterno può ammirare. L'isola di Natale è stata identificata da BirdLife International sia come un'area ornitologica endemica sia come IBA (Important Bird and Biodiversity Area) perché ospita cinque specie endemiche e altre cinque sottospecie, nonché oltre che più dell'1% della popolazione mondiale di altri cinque uccelli marini.

Sono state raccolte informazioni su venti esemplari differenti di granchi terrestri e intertidali, di cui tredici appaiono nella prima categoria, in quanto dipendenti dall'oceano solo per lo sviluppo larvale. Anche il granchio rapinatore, meglio noto come granchio del cocco (Birgus latro), il più grande artropode del globo, è ivi presente in gran numero. La migrazione annuale di massa del granchio rosso (Gecarcoidea natalis, circa 100 milioni di esemplari) verso il mare per deporre le uova è ritenuta una delle meraviglie del mondo naturale. Tale evento si verifica ogni anno intorno a novembre, dopo l'inizio della stagione delle piogge e in sincrono con il ciclo lunare: una volta in mare, le madri rilasciano gli embrioni, dove possono sopravvivere e crescere fino a quando non sono in grado di vivere sulla terraferma.

L'isola è un punto d'interesse per svariati uccelli marini, in quanto otto specie o sottospecie vi nidificano. La più facile da osservare è la sula piedirossi (Sula sula), che nidifica in colonie, sfruttando gli alberi cresciuti su molte aree costiere. L'onnipresente sula fosca (Sula leucogaster) realizza il suo nido sul terreno, vicino ai bordi della scogliera o comunque nei pressi di formazioni rocciose che non vengano scavalcate dalle onde. La sula di Abbott (Papasula abbotti), ritenuta in pericolo, nidifica sugli alti fusti degli alberi della foresta pluviale dell'altopiano occidentale, settentrionale e meridionale, trattandosi dell'unico habitat di nidificazione rimasto per questo uccello nel mondo.

Un altro uccello in via di estinzione ed endemico, la fregata di Andrews (Fregata andrewsi), ha aree di nidificazione sui pendii della costa nord-orientale. La più diffusa fregata maggiore (Fregata minor) tende a riprodursi nelle foresta semi-decidua nei pressi della costa, concentrandosi soprattutto a nord ovest e sud. La sterna stolida bruna (Anous stolidus) e due specie di fetonti, che presentano un piumaggio brillante di colore oro o argento e una coda bianca e nera, sono anch'esse presenti sull'isola.

Dei dieci uccelli terrestri nativi e uccelli costieri, sette sono specie o sottospecie endemiche: si pensi ad esempio al tordo dell'isola di Natale (Turdus poliocephalus erythropleurus) e al piccione imperiale di Christmas (Ducula whartoni). Si ha notizia di 86 specie di uccelli migratori che si recano più o meno saltuariamente sull'isola.

Si conoscono sei specie di farfalle endemiche: Papilio memnon, Appias olferna, Polyura andrewsi, Jamides bochus, Zizina otis e Eurema blanda.

Tra gli insetti spicca la formica pazza gialla (Anoplolepis gracilipes), introdotta nell'isola e da allora sottoposta a tentativi di distruzione delle supercolonie con irrorazione aerea dell'insetticida Fipronil: si tenga presente che tale specie figura tra le 100 più invasive al mondo.

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