Anguilla anguilla, Anguilla europea
L'anguilla o anguilla europea (Anguilla anguilla Linnaeus, 1758) è un pesce teleosteo della famiglia Anguillidae.
Angill angill (Linnaeus, 1758) (errore ortografico)Anguilla acutirostris Risso, 1827Anguilla aegyptiaca Kaup, 1856Anguilla altirostris Kaup, 1856Anguilla ancidda Kaup, 1856Anguilla anguilla oxycephala De la Pylaie, 1835Anguilla anguilla var. macrocephala De la Pylaie, 1835Anguilla anguilla var. mucrocephala De la Pylaie, 1835 (errore ortografico)Anguilla anguilla var. ornithorhyncha De la Pylaie, 1835 (errore ortografico)Anguilla anguillai (Linnaeus, 1758) (errore ortografico)Anguilla anguillia (Linnaeus, 1758) (errore ortografico)Anguilla bibroni Kaup, 1856Anguilla brevirostris Cisternas, 1877Anguilla callensis Guichenot, 1850Anguilla canariensis Valenciennes, 1843Anguilla capitone Kaup, 1856Anguilla cloacina Bonaparte, 1846Anguilla cuvieri Kaup, 1856Anguilla eurystoma Heckel & Kner, 1858Anguilla fluviatilis Heckel & Kner, 1858Anguilla fluviatilis Anslijn, 1828Anguilla fluviatilis Gistel, 1848Anguilla hibernica Couch, 1865Anguilla kieneri Kaup, 1856Anguilla latirostris Risso, 1827Anguilla linnei Malm, 1877Anguilla marginata Kaup, 1856Anguilla marina (Nardo, 1847)Anguilla mediorostris Risso, 1827Anguilla melanochir Kaup, 1856Anguilla microptera Kaup, 1856Anguilla migratoria Krøyer, 1846Anguilla morena Kaup, 1856Anguilla nilotica Heckel, 1846Anguilla nilotica Kaup, 1857Anguilla oblongirostris Blanchard, 1866Anguilla platycephala Kaup, 1856Anguilla platyrhynchus Costa, 1850Anguilla savignyi Kaup, 1856Anguilla septembrina Bonaparte, 1846Anguilla vulgaris Shaw, 1803Anguilla vulgaris Rafinesque, 1810Anguilla vulgaris fluviatilis Rafinesque, 1810Anguilla vulgaris lacustus Rafinesque, 1810Anguilla vulgaris macrocephala De la Pylaie, 1835Anguilla vulgaris marina Rafinesque, 1810Anguilla vulgaris ornithorhincha De la Pylaie, 1835Anguilla vulgaris platyura De la Pylaie, 1835Leptocephalus brevirostris Kaup, 1856Muraena anguilla Linnaeus, 1758Muraena anguilla maculata Chiereghini, 1872Muraena anguilla marina Nardo, 1847Muraena oxyrhina Ekström, 1831Muraena platyrhina Ekström, 1831(Fonti: FishBase e WoRMS)
Di
DiurnoNel comportamento animale la diurnalità indica un animale attivo durante il giorno e che si riposa durante la notte. Gli animali che non sono diur...
Ca
CarnivoroIn zoologia si definisce carnivoro un animale con una dieta consistente in massima parte di carne. In un senso più generale, un animale viene cons...
Sc
SciacalloMo
MolluscovoroIn
InsettivoroIn zoologia si definisce insettivoro un animale, a qualunque raggruppamento sistematico appartenga, specializzato nel nutrirsi in massima parte di ...
Co
CongregatorioOv
OviparoL'oviparità è un tipo di riproduzione, in cui le femmine depongono uova fecondate la cui crescita embrionale termina al di fuori dell'organismo m...
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inizia conPresenta un corpo allungato, subcilindrico, serpentiforme; la pinna dorsale, di modesta altezza, è allungata fino a unirsi alle pinne caudale e anale. La pinna anale è più lunga della dorsale. La mandibola è più sporgente della mascella, l'occhio è piccolo.Le anguille che si avvicinano alla maturità sessuale, dopo aver trascorso anni in acqua dolce, cambiano aspetto: ingrassano perché il grasso servirà loro sia per maturare uova e spermatozoi sia, soprattutto, per il lungo nuoto, senza nutrirsi, verso le profondità del Mar dei Sargassi, unico luogo in cui depongono le uova. Anche il colore cambia, mutando da bruno sul dorso e giallastro/verdognolo ventralmente a nero sopra e argentato sotto. Questi individui grassi e argentei, pronti alla migrazione riproduttiva in mare, in Italia sono detti “capitoni”.La femmina può raggiungere i 3 kg di peso.
È una specie diffusa nelle acque dolci, salmastre e marine dell'Atlantico e del mar Mediterraneo e suoi tributari, dall'Islanda al Senegal.È meno comune nel mar Nero e nei suoi tributari (tra cui il Danubio).In genere popola ambienti a corrente debole o assente, ma non si può escludere di trovarla in acque anche molto mosse.I maschi stazionano spesso in acque salmastre, senza risalire i fiumi come invece fanno regolarmente le femmine.
Si nutre di animali, sia vivi sia morti. Caccia la notte o quando l'acqua è molto torbida, anche in condizioni di piena, affidandosi prevalentemente all'olfatto.
Si tratta di un migratore catadromo (che discende la corrente per deporre le uova), e il suo ciclo riproduttivo, straordinariamente complesso, è noto da relativamente poco tempo. Tutte le anguille nascono nel mar dei Sargassi, luogo dove avviene la riproduzione di tale specie.
La migrazione degli esemplari sessualmente maturi inizia dalle acque dolci o salmastre dove questi pesci risiedono, in autunno. L'istinto riproduttivo è talmente forte che le anguille che vivono in laghi o stagni chiusi non esitano a uscire dall'acqua e a raggiungere il fiume o il mare strisciando come serpenti; questo avviene durante la notte, soprattutto in condizioni di pioggia o di erba bagnata dalla rugiada notturna (che consente ai pesci in migrazione di evitare la disidratazione) e di assenza di luna (dato il carattere lucifugo della specie).
In mare subiscono notevoli variazioni come l'aumento di dimensioni degli occhi (si suppone che la migrazione avvenga ad alte profondità, dove la luce è poca) e la degenerazione dell'apparato digerente (l'anguilla in migrazione smette di nutrirsi). Attraverso itinerari poco noti questi pesci, che non sono di certo forti nuotatori, raggiungono l'area dell'Oceano Atlantico in cui avviene la deposizione, effettuata la quale muoiono.
Alla schiusa dell'uovo il giovane (che ha una caratteristica forma fogliforme e che prende il nome di leptocefalo) compie il viaggio verso l'Europa (ma non nell'esatto luogo da dove proveniva la madre, come i salmoni) impiegando circa 3 anni per effettuare tutto il viaggio e arrivando allo stadio di "cieca".
L'anguilla è registrata come "In pericolo critico" dalla Lista Rossa IUCN, che è il gradino immediatamente precedente l'estinzione in natura. Non si dimentichi che, a causa del peculiare ciclo riproduttivo, questa specie non è allevabile in cattività per ripopolamenti se non catturando i giovanili al loro ritorno dalla migrazione. Le principali cause della rarefazione stanno forse nell'inquinamento da diossine e PCB e nell'eccessivo sforzo di pesca, sia degli adulti che del novellame a scopo di ripopolamento delle valli da pesca. Anche le turbine delle centrali idroelettriche, situate nei corsi fluviali, hanno contribuito a diminuire le popolazione mondiale per via della loro azione di risucchio delle acque.