Montagna

Kunlun

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I monti Kunlun sono un sistema montuoso della zona meridionale dell'Asia centrale, estesi da ovest a est per circa 2000 km, dal Pamir in Tagikistan fino al passo Kunlun e alle catene montuose adiacenti della parte centrale della provincia del Qinghai - Burhan Budai, Bayan Har e A'nyêmaqên - in Cina a est. La larghezza varia considerevolmente, ma raramente oltrepassa i 200 km; nella loro parte occidentale formano un bastione che divide in due l'Asia interna tra l'altopiano del Tibet da una parte e il bacino del Tarim (Talimu) nella Cina occidentale dall'altra, mentre una biforcazione settentrionale dei monti Altun (Altyn Tagh) prosegue questo allineamento.

Geografia fisica

Il versante meridionale dei monti Kunlun si eleva a non più di 1500 m al di sopra dell'altopiano del Tibet, che a sua volta presenta un'altitudine media di circa 4600 m. Visti dalla prospettiva delle oasi disposte lungo i margini meridionali del deserto del Takla Makan che si estende a nord delle montagne, tuttavia, i Kunlun formano un imponente bastione che blocca ogni via di accesso alle brulle distese ghiacciate delle propaggini più occidentali della Regione Autonoma cinese del Tibet.

Clima

I monti Kunlun sono quasi totalmente isolati dall'influenza climatica apportata dai monsoni provenienti dagli oceani Indiano e Pacifico. Sono invece sotto l'influenza costante della massa di aria continentale, che provoca grandi escursioni termiche annue e giornaliere. Le zone più aride si riscontrano nel settore centrale della catena montuosa; in quelli occidentale e orientale, tuttavia, il clima è piuttosto moderato.

Nelle zone più aride dei Kunlun, le precipitazioni sono inferiori ai 50 mm annui nelle colline pedemontane e di circa 100–150 mm ad altitudini più elevate; in prossimità delle montagne del Pamir e del Tibet, l'entità delle precipitazioni annuali sale fino a circa 460 mm. Negli strati inferiori delle montagne (quelli che circondano le pianure settentrionali), la temperatura media è di 25-28 °C in luglio e non inferiore ai -9 °C in gennaio; negli strati superiori delle montagne e lungo il confine con il Tibet, comunque, la temperatura media in luglio è inferiore ai 10 °C e spesso scende fino a -35 °C o addirittura oltre in inverno.

L'escursione diurna estremamente accentuata nelle zone di alta quota crea condizioni di intensa alterazione di caldo e gelo, producendo enormi quantità di loess. Un'altra caratteristica dei Kunlun sono i venti molto forti, i più intensi dei quali si riscontrano durante l'autunno; particolarmente degni di nota sono quelli che spazzano il bacino del Qaidam.

Flora e fauna

Le condizioni desertiche o, nel migliore dei casi, di steppa che prevalgono lungo l'intera catena dei Kunlun inibiscono lo sviluppo della vegetazione. Gran parte del terreno è ricoperto da deserti ghiaiosi. Occasionali pozze di acqua stagnante forniscono pascolo e acqua ad alcuni ungulati selvatici, come la gazzella tibetana e l'antilope tibetana (chiru), nonché a grandi mandrie di asini selvatici (kiang) e a gruppetti di yak selvatici. Sulle più umide montagne occidentali, gli argali (Ovis ammon) pascolano nelle praterie di alta quota. Sulle rupi sovrastanti bharal (Pseudois nayaur), urial del Ladakh e stambecchi si incontrano sporadicamente nelle propaggini occidentali. I boschetti di salici che si sviluppano lungo i corsi d'acqua ospitano di frequente orsi bruni, mentre i lupi si incontrano un po' in tutta la regione; i leopardi delle nevi, invece, sono rari. Molti anseriformi migratori visitano i laghi durante le migrazioni stagionali.

Geografia antropica

Nonostante le estreme condizioni climatiche e morfologiche, i Kunlun e le aree adiacenti offrono dimora a popolazioni stanziali e nomadi. Sulle pendici volte a settentrione si incontrano uiguri, che risalgono dalle oasi sottostanti, e, più raramente, mongoli. A sud, nelle aree settentrionali del Tibet, pastori nomadi tibetani hanno requisito vaste distese di pascoli steppici precedentemente abbandonate. Montanari tagiki e kirghisi occupano i pochi insediamenti nelle profonde vallate delle montagne occidentali adiacenti ai monti Karakoram e Pamir. I cinesi (han) sono presenti in tutta la regione, ma sono per lo più concentrati lungo l'estesa e ben mantenuta rete di strade sterrate costruite a partire dal 1949.

L'irrigazione in poche regioni dà sostentamento a piccole colture cerealicole; d'altro canto, l'allevamento pastorale, in particolare di yak, dzo, pecore, capre e, più raramente, bovini, costituisce l'attività economica principale. Coltivazioni di varietà di frumento ad alto rendimento, orzo, piselli, patate e colza occupano la maggior parte del terreno arabile del Tibet. Il fieno ricavato dalle erbe della regione è scarso in volume ma ricco in nutrienti e proteine.

La strada asfaltata trans-tibetana che va da Dunhuang a Lhasa collega vari insediamenti nel Qinghai. La stessa Golmud, una città moderna sorta sulle distese spazzate dal vento del bacino del Qaidam, è un terminal ferroviario. Anche altre strade importanti che si dipartono dalle oasi del bacino del Tarim penetrano nel massiccio dei Kunlun. I camion riforniscono di ortaggi, materiali da costruzione, carburante e merci varie gli insediamenti più distanti e trasportano materie grezze quali petrolio, carbonato di sodio e carbone dai siti di estrazione alle città vicine.

Lungo la cimosa settentrionale dei monti Kunlun, che costeggia il bacino del Tarim, è passato per secoli il ramo meridionale della Via della seta che, fino al XVI secolo, collegò la Cina con l'Asia centrale e sud-occidentale. Lana e sale erano i prodotti principali trasportati giù lungo le pendici dei Kunlun fino alle oasi che sorgevano ai margini del deserto del Taklamakan. I monaci dei piccoli monasteri buddhisti presenti nella zona consideravano i tibetani della regione alla stregua di servi della gleba, ma le ripetute incursioni dei musulmani provenienti dal nord mantennero tutta la regione dei Kunlun in un perenne stato di mutazione continua.

Le mire dei britannici per sfruttare il potenziale commerciale del Turkestan cinese spinsero vari avventurieri a sondare l'estremità occidentale dei Kunlun, ma fu solo alla fine del XIX secolo che esploratori come lo svedese Sven Anders Hedin raccolsero abbastanza notizie per conoscere a fondo la regione occidentale dei Kunlun. Alcuni viaggiatori sfruttarono il percorso che attraversa da ovest a est il Qinghai, attraverso le propaggini orientali dei Kunlun e Golmud, come una rotta alternativa al corridoio del Gansu. Con la fondazione della Repubblica Popolare della Cina nel 1949, questi territori periferici finirono sotto il controllo centrale, e spedizioni scientifiche cinesi esplorarono l'intera area. Le principali spedizioni cinesi hanno definito la geologia, la glaciologia, il suolo e la vegetazione dei Kunlun. Un altro studio, svolto in cooperazione internazionale, ha concentrato l'attenzione sugli adattamenti fisiologici ed ecologici dei vari gruppi etnici dei Kunlun agli ambienti marginali di alta quota adiacenti alla cimosa meridionale della catena.

A partire dagli anni '80, numerose spedizioni geologiche sono state intraprese da squadre sino-francesi e sino-americane per esaminare l'evoluzione dei monti Kunlun e in particolare la natura dei movimenti tettonici lungo il sistema di faglie degli Altun.

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I monti Kunlun sono un sistema montuoso della zona meridionale dell'Asia centrale, estesi da ovest a est per circa 2000 km, dal Pamir in Tagikistan fino al passo Kunlun e alle catene montuose adiacenti della parte centrale della provincia del Qinghai - Burhan Budai, Bayan Har e A'nyêmaqên - in Cina a est. La larghezza varia considerevolmente, ma raramente oltrepassa i 200 km; nella loro parte occidentale formano un bastione che divide in due l'Asia interna tra l'altopiano del Tibet da una parte e il bacino del Tarim (Talimu) nella Cina occidentale dall'altra, mentre una biforcazione settentrionale dei monti Altun (Altyn Tagh) prosegue questo allineamento.

Geografia fisica

Il versante meridionale dei monti Kunlun si eleva a non più di 1500 m al di sopra dell'altopiano del Tibet, che a sua volta presenta un'altitudine media di circa 4600 m. Visti dalla prospettiva delle oasi disposte lungo i margini meridionali del deserto del Takla Makan che si estende a nord delle montagne, tuttavia, i Kunlun formano un imponente bastione che blocca ogni via di accesso alle brulle distese ghiacciate delle propaggini più occidentali della Regione Autonoma cinese del Tibet.

Clima

I monti Kunlun sono quasi totalmente isolati dall'influenza climatica apportata dai monsoni provenienti dagli oceani Indiano e Pacifico. Sono invece sotto l'influenza costante della massa di aria continentale, che provoca grandi escursioni termiche annue e giornaliere. Le zone più aride si riscontrano nel settore centrale della catena montuosa; in quelli occidentale e orientale, tuttavia, il clima è piuttosto moderato.

Nelle zone più aride dei Kunlun, le precipitazioni sono inferiori ai 50 mm annui nelle colline pedemontane e di circa 100–150 mm ad altitudini più elevate; in prossimità delle montagne del Pamir e del Tibet, l'entità delle precipitazioni annuali sale fino a circa 460 mm. Negli strati inferiori delle montagne (quelli che circondano le pianure settentrionali), la temperatura media è di 25-28 °C in luglio e non inferiore ai -9 °C in gennaio; negli strati superiori delle montagne e lungo il confine con il Tibet, comunque, la temperatura media in luglio è inferiore ai 10 °C e spesso scende fino a -35 °C o addirittura oltre in inverno.

L'escursione diurna estremamente accentuata nelle zone di alta quota crea condizioni di intensa alterazione di caldo e gelo, producendo enormi quantità di loess. Un'altra caratteristica dei Kunlun sono i venti molto forti, i più intensi dei quali si riscontrano durante l'autunno; particolarmente degni di nota sono quelli che spazzano il bacino del Qaidam.

Flora e fauna

Le condizioni desertiche o, nel migliore dei casi, di steppa che prevalgono lungo l'intera catena dei Kunlun inibiscono lo sviluppo della vegetazione. Gran parte del terreno è ricoperto da deserti ghiaiosi. Occasionali pozze di acqua stagnante forniscono pascolo e acqua ad alcuni ungulati selvatici, come la gazzella tibetana e l'antilope tibetana (chiru), nonché a grandi mandrie di asini selvatici (kiang) e a gruppetti di yak selvatici. Sulle più umide montagne occidentali, gli argali (Ovis ammon) pascolano nelle praterie di alta quota. Sulle rupi sovrastanti bharal (Pseudois nayaur), urial del Ladakh e stambecchi si incontrano sporadicamente nelle propaggini occidentali. I boschetti di salici che si sviluppano lungo i corsi d'acqua ospitano di frequente orsi bruni, mentre i lupi si incontrano un po' in tutta la regione; i leopardi delle nevi, invece, sono rari. Molti anseriformi migratori visitano i laghi durante le migrazioni stagionali.

Geografia antropica

Nonostante le estreme condizioni climatiche e morfologiche, i Kunlun e le aree adiacenti offrono dimora a popolazioni stanziali e nomadi. Sulle pendici volte a settentrione si incontrano uiguri, che risalgono dalle oasi sottostanti, e, più raramente, mongoli. A sud, nelle aree settentrionali del Tibet, pastori nomadi tibetani hanno requisito vaste distese di pascoli steppici precedentemente abbandonate. Montanari tagiki e kirghisi occupano i pochi insediamenti nelle profonde vallate delle montagne occidentali adiacenti ai monti Karakoram e Pamir. I cinesi (han) sono presenti in tutta la regione, ma sono per lo più concentrati lungo l'estesa e ben mantenuta rete di strade sterrate costruite a partire dal 1949.

L'irrigazione in poche regioni dà sostentamento a piccole colture cerealicole; d'altro canto, l'allevamento pastorale, in particolare di yak, dzo, pecore, capre e, più raramente, bovini, costituisce l'attività economica principale. Coltivazioni di varietà di frumento ad alto rendimento, orzo, piselli, patate e colza occupano la maggior parte del terreno arabile del Tibet. Il fieno ricavato dalle erbe della regione è scarso in volume ma ricco in nutrienti e proteine.

La strada asfaltata trans-tibetana che va da Dunhuang a Lhasa collega vari insediamenti nel Qinghai. La stessa Golmud, una città moderna sorta sulle distese spazzate dal vento del bacino del Qaidam, è un terminal ferroviario. Anche altre strade importanti che si dipartono dalle oasi del bacino del Tarim penetrano nel massiccio dei Kunlun. I camion riforniscono di ortaggi, materiali da costruzione, carburante e merci varie gli insediamenti più distanti e trasportano materie grezze quali petrolio, carbonato di sodio e carbone dai siti di estrazione alle città vicine.

Lungo la cimosa settentrionale dei monti Kunlun, che costeggia il bacino del Tarim, è passato per secoli il ramo meridionale della Via della seta che, fino al XVI secolo, collegò la Cina con l'Asia centrale e sud-occidentale. Lana e sale erano i prodotti principali trasportati giù lungo le pendici dei Kunlun fino alle oasi che sorgevano ai margini del deserto del Taklamakan. I monaci dei piccoli monasteri buddhisti presenti nella zona consideravano i tibetani della regione alla stregua di servi della gleba, ma le ripetute incursioni dei musulmani provenienti dal nord mantennero tutta la regione dei Kunlun in un perenne stato di mutazione continua.

Le mire dei britannici per sfruttare il potenziale commerciale del Turkestan cinese spinsero vari avventurieri a sondare l'estremità occidentale dei Kunlun, ma fu solo alla fine del XIX secolo che esploratori come lo svedese Sven Anders Hedin raccolsero abbastanza notizie per conoscere a fondo la regione occidentale dei Kunlun. Alcuni viaggiatori sfruttarono il percorso che attraversa da ovest a est il Qinghai, attraverso le propaggini orientali dei Kunlun e Golmud, come una rotta alternativa al corridoio del Gansu. Con la fondazione della Repubblica Popolare della Cina nel 1949, questi territori periferici finirono sotto il controllo centrale, e spedizioni scientifiche cinesi esplorarono l'intera area. Le principali spedizioni cinesi hanno definito la geologia, la glaciologia, il suolo e la vegetazione dei Kunlun. Un altro studio, svolto in cooperazione internazionale, ha concentrato l'attenzione sugli adattamenti fisiologici ed ecologici dei vari gruppi etnici dei Kunlun agli ambienti marginali di alta quota adiacenti alla cimosa meridionale della catena.

A partire dagli anni '80, numerose spedizioni geologiche sono state intraprese da squadre sino-francesi e sino-americane per esaminare l'evoluzione dei monti Kunlun e in particolare la natura dei movimenti tettonici lungo il sistema di faglie degli Altun.

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