Il gufo dagli occhiali (Pulsatrix perspicillata Latham, 1790) è un grande rapace tropicale appartenente alla famiglia degli Strigidi. È il più grande rappresentante dei gufi nell'ecozona neotropicale ed è chiamato così perché il disegno facciale di colore bianco assomiglia ad un paio di occhiali.
È diffuso dall'America Centrale fino a gran parte dell'America del Sud esclusa la parte meridionale. Nonostante sia assai ben diffuso in gran parte del suo areale, a causa della sua naturale diffidenza e riservatezza il gufo dagli occhiali risulta assai raro da avvistare.
La sua innata cautela lo porta infatti a preferire come propria dimora luoghi selvaggi e relativamente difficili da raggiungere, come dense foreste pluviali e savane alberate, anche se qualora non venga disturbato dall'uomo può frequentare anche ambienti antropizzati, risultando un valido aiutante contro gli insetti e i murini.
La sua dieta risulta abbastanza varia, in quanto esso si nutre praticamente di tutto ciò che è in grado di inghiottire dopo averlo spezzettato col forte becco, in particolare piccoli mammiferi fino alla grandezza di opossum, uccelli di piccole dimensioni tra cui anche piccoli gufi e insetti.
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Non-migratorioS
inizia conIl nome comune gufo dagli occhiali deriva dai segni bianchi incrociati attorno agli occhi che ricordano un paio di occhiali. Come molti altri rapaci notturni ha il piumaggio soffice e vaporoso che gli permette di volare senza far rumore; per questo motivo e per la sua grande riservatezza, anche se molto comune, è di difficile osservazione. Il dorso, la grande e tonda testa priva di ciuffi auricolari, le ali e la corta coda nella maggior parte dei casi sono di un bel bruno scuro, più raramente invece sono grigie; la gola e il giugulo si differenziano dal ventre da una fascia di piumaggio scuro. Questa particolare colorazione viene messa in risalto dalle marcature bianche, presenti sulla faccia e sul collo, dando l'impressione di un disegno delineato da contorni netti. Il becco, forte e curvo, è bianco-giallastro o crema, la parte ventrale è di colore uniformemente bianco, giallo o aranciato e occasionalmente può avere sparse striature a seconda della sottospecie presa in considerazione, la zona pericloacale è scura, le gambe sono piumate, le zampe robuste sono grigio scure e gli artigli sono possenti ed affilati. Gli appariscenti colori e il disegno facciale gli danno la capacità di mimetizzarsi con la foresta tropicale nelle giornate soleggiate con fitte ombre e illuminazioni molto sgargianti che creano un alto contrasto di luce.
Il gufo giovane si differenzia visivamente dall'adulto in modo così netto che, anteriormente a studi specifici sull'animale, le due età tendevano ad essere ritenute specie differenti. Gli esemplari giovani, che la popolazione locale chiama "gufi bianchi", sono completamente bianchi con solamente una fascia nera attorno agli occhi, identica a quella degli adulti, che ricorda una mascherina per dormire; con il progredire dello sviluppo delle piume prendono una colorazione grigio-brunastra sulle ali ed una brunastra attorno al collo, somigliante ad un collare.
Il gufo dagli occhiali presenta un dimorfismo sessuale basato sulla dimensione maggiore della femmina rispetto al maschio mentre la colorazione del piumaggio non presenta diversificazioni.
È il più grande gufo neotropicale, è lungo tra i 43 e i 52 cm e ha un'apertura alare tra i 76 e i 91 cm, con le ali prese singolarmente che misurano mediamente 32 cm; la coda è lunga 18 cm, il tarso circa 5,7 cm e il dito medio comprendente anche l'artiglio misura 4,7 cm. Il maschio raggiunge un peso tra i 450 e i 700 grammi e la femmina invece pesa tra i 650 e i 900 grammi.
Il suo vasto areale va dal sud del Messico fino ad una buona parte dell'Argentina e ai due terzi del Sud America, ma è maggiormente concentrato nella parte nord-occidentale. È molto diffuso in Costa Rica, in Colombia e nella Foresta Amazzonica, mentre nelle altre zone la sua presenza è meno frequente.
Il gufo dagli occhiali è una specie notturna che preferisce vivere nelle vicinanze dell'acqua, dato che ama l'umidità, dove siano presenti alberi voluminosi come il Pithecellobium e l'Anacardium; in generale si trova in dense foreste pluviali, dove i grandi alberi gli offrono un riparo sicuro e tranquillo, tuttavia si adatta anche a foreste asciutte, zone di fitta boscaglia alternata a radure, in foreste a galleria, nelle savane alberate, nei frutteti o anche in piantagioni come quelle di caffè purché con alberi sparsi. È stanziale a quote comprese tra il livello del mare e i 500 metri, sebbene possa raramente raggiungere anche altitudini prossime ai 5000 metri, anche se a quelle quote non è stanziale.
Il gufo dagli occhiali è carnivoro, preferisce mangiare topi ed insetti ma ha come preda la maggior parte di ciò che è in grado di catturare.
Piccoli mammiferi tra cui opossum, moffette dal cappuccio, furetti, conigli, formichieri, pipistrelli, piccoli roditori e murini; alcuni ricercatori hanno scoperto anche che si ciba di bradipi tridattili grandi quattro volte lo stesso gufo, grazie alla grande lentezza di questi. Ancora, il gufo dagli occhiali si può cibare di uccelli, che riesce a ghermire mentre riposano, tra cui corvi, gazze ladre, ghiandaie, piccoli gufi, oropendole, piccioni e rigogoli.Cercando nella vegetazione può catturare anche grandi insetti, bruchi, cavallette, scarafaggi e più raramente ragni di grandi dimensioni. Può nutrirsi altresì di rettili, in particolare piccole lucertole, pesci, rane, raganelle e insolitamente, nelle foreste di mangrovie, anche granchi e gamberi di fiume.
L'alimentazione del gufo dagli occhiali è nota grazie ad esami delle sue borre (rigurgiti delle parti indigeribili delle prede), che contengono crani, becchi, zampe e unghie di uccelli e mammiferi, o anche peli, squame e piume che rimangono intatte; ci possono essere anche borre di piante che però provengono dall'intestino dell'animale predato.
Il gufo dagli occhiali è monogamo, difatti vive solitario o in coppia perché è territoriale e non ama stare in compagnia, per rafforzare i legami di coppia si liscia col becco reciprocamento con la compagna. Comunemente il corteggiamento, in cui il maschio procura del cibo alla femmina, viene accompagnato da molti movimenti delle ali e del corpo del primo.Avvenuto l'accoppiamento, nidifica nelle cavità naturali di grandi alberi, in cavità formate dal vento forte che spezza le cime o in nidi abbandonati di altri uccelli; deponendo, nella stagione secca e all'inizio della stagione delle piogge a seconda della zona (tra aprile e giugno in Messico, tra aprile e settembre in Costa Rica e tra settembre e ottobre a Panama), solitamente due uova, talvolta anche tre, quasi tonde o leggermente ovalizzate, di colore bianco, grandi approssimativamente 50,5 per 42,5 mm.L'incubazione dura per 28 - 33 giorni, la femmina cova le uova e il maschio si occupa di cacciare e nutrire la compagna e successivamente i pulli, di cui spesso sopravvive un solo nidiaceo poiché il più debole sopraffatto dal più forte non riesce a cibarsi, morendo in poco tempo. I nascituri cominciano a gironzolare nelle prime 5 - 6 settimane di vita rimanendo con i genitori sui rami vicini poiché non sono in grado di volare pienamente non avendo ancora sviluppato il piumaggio da adulto per cui vengono alimentati da essi per un massimo di un anno per poi diventare indipendenti. Lo sviluppo del piumaggio da adulto può durare fino al quinto anno di vita poiché deve cambiare diverse volte le piume per rimuovere il colore bianco caratteristico dei pulli, ed è accertato che in libertà il piumaggio si sviluppa più velocemente; la maturità sessuale viene raggiunta quasi contemporaneamente allo sviluppo del piumaggio, intorno ai 3 - 5 anni di età.
Il gufo dagli occhiali è un uccello piuttosto longevo grazie anche alla scarsità di predatori: mentre in cattività vive dai 25 ai 30 anni, in natura arriva a vivere fino a 35 anni.
Pochi sono i predatori che possono insidiarlo, dato che solitamente tende ad appollaiarsi sui rami che pendono verso il basso, nascondendosi tra le foglie. A volte viene cacciato da uccelli più grandi, come alcuni falchi che possono catturare il gufo per lo più di giorno quando si riposa, diventando una preda facile.