Diamante facciazzurra
Il diamante di Kittlitz o diamante facciazzurra (Erythrura trichroa Kittlitz, 1874) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli Estrildidi.
A seconda della sottospecie presa in considerazione, le dimensioni medie variano fra gli 11 ed i 14 cm, coda compresa.
L'aspetto è arrotondato e tozzo, con forte becco.La livrea si presenta di colore verde erba sulla maggior parte del corpo, con tendenza allo schiarimento sul basso ventre ed a scurirsi sulle ali; il codione e la coda sono di colore rosso scarlatto, mentre sulla faccia è presente una mascherina di colore blu cobalto, che si estende dai lati del becco alle guance ed alle orecchie e si presenta più estesa e più intensamente colorata nei maschi rispetto alle femmine.
In cattività è stata selezionata la mutazione lutino, caratterizzata dalla mancata espressione delle melanine a favore dei pigmenti lipocromici: in tal modo, l'esemplare così mutato presenta piumaggio giallo in luogo del verde e bianco in luogo del blu, mentre il rosso della coda rimane inalterato. Gli occhi nei soggetti mutati lutino sono rossi come nei casi di albinismo: tuttavia, una nuova e recente mutazione (denominata acianica) conserva l'occhio di colore bruno pur lasciando un fenotipo lutino.
Il diamante di Kittlitz è probabilmente la specie di Erythrura che occupa l'areale più vasto, assieme al diamante quadricolore: lo si trova infatti in tutte le isole comprese fra Sulawesi ad ovest e le Vanuatu ad est, passando per le Molucche, la Nuova Guinea e le isole Salomone, mentre a nord la specie è diffusa sulla maggior parte delle isole Caroline ed a sud se ne segnala la presenza lunga la porzione orientale della penisola di Capo York, in Australia nord-orientale.
L'habitat di questa specie è rappresentato dalle aree boschive confinanti con radure erbose o campi coltivati, tuttavia si tratta di uccelli piuttosto versatili che si spingono anche nei giardini alberati e nei mangrovieti.
Si tratta di uccelli che al di fuori del periodo riproduttivo vivono in gruppi misti di 6-7 individui, ma li si trova anche solitari od in coppie, che si muovono durante il giorno passando la maggior parte della giornata fra i rami e gli steli d'erba (raramente anche al suolo) alla ricerca del cibo.
Si tratta di una specie essenzialmente granivora, che predilige i semi ancora immaturi di numerose graminacee oltre che di riso e bambù, non disdegnando di integrare la propria dieta con frutta, bacche, germogli e (soprattutto durante il periodo riproduttivo) con piccoli insetti.
il periodo degli accoppiamenti coincide con l'estate australe e si protrae quindi grossomodo dal mese di ottobre a febbraio. Durante questo periodo il maschio emette frequentemente il proprio canto e corteggia la femmina seguendola mentre tiene nel becco uno stelo d'erba o di altro materiale filiforme in posizione verticale; la femmina segnala la propria disponibilità all'accoppiamento accovacciandosi e spostando lateralmente la coda.
Il nido viene ubicato ad un paio di metri dal suolo, nel folto della vegetazione: alla sua costruzione partecipano ambedue i sessi, col maschio che s'incarica perlopiù di reperire e trasportare il materiale (rametti, fili d'erba secca, foglie, radichette, oltre a penne e lanugine per l'imbottitura), mentre la femmina lo intreccia a formare una struttura sferica di un diametro che può raggiungere i 20 cm, composta da una camera di cova collegata all'esterno tramite un corto tunnel discendente.All'interno del nido la femmina depone 3-6 uova biancastre, che entrambi i genitori covano alternandosi per 13-14 giorni. I piccoli alla nascita sono ciechi ed implumi, e possiedono ai lati del becco le caratteristiche escrescenze fluorescenti tipiche del genere Erythrura, che in questa specie sono di colore bianco-azzurrino. Essi vengono allevati da ambedue i genitori e sono in grado d'involarsi a circa 15 giorni dalla schiusa, sebbene tendano a rimanere nei pressi del nido per altre due settimane, dopodiché vengono scacciati dai genitori (che spesso stanno portando a termine una seconda covata nel nido), ed in particolare dal padre. I giovani mutano la livrea giovanile (verdina con un accenno di mascherina nero-bluastra) in quella adulta attorno ai quattro mesi di vita.