Gaviale del gange
Regno
Phylum
Subphylum
Classe
Ordine
Famiglia
Genere
SPECIE
Gavialis gangeticus
Dimensione della popolazione
Bnelow 235
Durata
29 years
Massima velocità
24
15
km/hmph
km/h mph 
Peso
159-250
349.8-550
kglbs
kg lbs 
Lunghezza
2.7-5
8.9-16.4
mft
m ft 

Il gaviale del Gange (Gavialis gangeticus (J.F.Gmelin, 1789)), noto anche semplicemente come gaviale, è un coccodrillo, unico membro vivente della famiglia Gavialidae, nonché uno dei coccodrilli viventi più lunghi. Le femmine adulte possono raggiungere una lunghezza di 2,6–4,5 metri (8 piedi 6 pollici–14 piedi 9 pollici), mentre i maschi possono raggiungere anche i 3-6 metri (9 piedi 10 pollici–19 piedi 8 pollici). I maschi sono distinguibili dalle femmine non solo per le dimensioni maggiori, ma anche per la distintiva protuberanza sulla punta del muso, la cui forma ricorda un vaso di terracotta indiano noto come ghara, da cui deriva il nome "gaviale". Il gaviale è uno dei coccodrilli meglio adattati alla vita acquatica, nonché il più adattato ad una dieta piscivora, grazie al suo lungo muso sottile e ai suoi 110 denti affilati che si incastrano a cerniera quando l'animale serra le fauci.

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Il gaviale è nativo del subcontinente indiano settentrionale in cui, probabilmente, si è evoluto. Resti fossili di gaviali furono ritrovati in depositi risalenti al Pliocene nelle colline di Sivalik e nella valle del fiume Narmada. Attualmente il gaviale abita i fiumi delle pianure della parte settentrionale del subcontinente indiano. È il coccodrillo meglio adattato alla vita acquatica e lascia l'acqua solo per crogiolarsi al sole e per deporre le uova nei banchi di sabbia umidi. Gli adulti si accoppiano alla fine della stagione fredda, dopodiché le femmine si riuniscono in primavera per scavare i propri nidi, deponendo da 20 a 95 uova. Dopo la schiusa delle uova, le femmine si prendono cura dei piccoli, proteggendoli dai predatori fino all'inizio della stagione dei monsoni. I piccoli crescono e si nutrono in acque poco profonde durante il loro primo anno di vita, per poi spostarsi in aree dove l'acqua è più profonda man mano che crescono.

La popolazione selvatica del gaviale è diminuita drasticamente sin dagli anni '30. Oggi il suo areale è limitato al 2% della sua distribuzione storica. I programmi di conservazione avviati in India e in Nepal si sono concentrati sulla reintroduzione di gaviali allevati in cattività dall'inizio degli anni '80. Tuttavia, la perdita dell'habitat a causa dell'estrazione della sabbia e la conversione del loro territorio in terreni per l'agricoltura, l'esaurimento delle risorse ittiche e metodi di pesca dannosi, continuano a minacciare le popolazioni selvatiche. L'animale è stato elencato come in pericolo critico di estinzione nella Lista Rossa IUCN, dal 2007.

Le più antiche raffigurazioni conosciute del gaviale risalgono a circa 4.000 anni fa e sono state trovate nella valle dell'Indo. Gli indù lo considerano il veicolo della divinità fluviale Gaṅgā. Le popolazioni locali che vivevano vicino ai fiumi attribuivano a questi animali poteri mistici e curativi e usavano parti del loro corpo come ingredienti per la medicina tradizionale.

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Aspetto

Il gaviale del Gange è uno dei coccodrilli viventi più lunghi: le femmine raggiungono la maturità sessuale ad una lunghezza di 2,6 metri (8 piedi e 6 pollici), sebbene possano crescere fino a 4,5 metri (14 piedi e 9 pollici). I maschi, invece, maturano sessualmente quando raggiungono una lunghezza di almeno 3 metri (9 piedi e 10 pollici), potendo raggiungere anche i 6 metri (20 piedi) di lunghezza. I maschi adulti pesano in media circa 160 kg (350 libbre). I maschi adulti, inoltre, hanno crani più grandi delle femmine, che superano una lunghezza media di 715 millimetri (28,1 pollici) ed una larghezza alla base di 287 millimetri (11,3 pollici).

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Sebbene vi siano racconti di avvistamenti di animali lunghi anche più di 7 metri, i tre gaviali più grandi finora misurati sono tre maschi, uno di 7 metri catturato nel fiume Kosi nel nord del Bihar nel gennaio 1924, uno di 6,55 metri ucciso nel fiume Karnali all'altezza di Faizabad, nell'agosto del 1920, ed uno di 6,3 metri ucciso in un fiume del distretto di Jalpaiguri, nel 1934. Intorno alla fine del XX secolo, furono avvistati diversi maschi con una presunta lunghezza di 7,16-9,14 metri (23 piedi e 6 pollici – 30 piedi) nei fiumi indiani, sebbene non ci siano evidenze di tali avvistamenti e di esemplari dalle dimensioni eccezionali. Sebbene in passato non fosse difficile osservare animali lunghi anche più di 6 metri, attualmente è diventato estremamente raro avvistarne di queste dimensioni.

Nel suo aspetto, il gaviale ricorda molto i coccodrilli veri e propri, sebbene osservandolo attentamente si possano notare gli adattamenti ad una vita ancora più strettamente legata all'ambiente acquatico. Il corpo è lungo e cilindrico, con corte zampe munite di cinque dita ciascuna. Le dita sono palmate, con la palmatura centrale (dita II-III e III-IV) che copre un terzo delle dita e le palmature laterali (dita I-II e IV-V) che coprono i due terzi di esse. La coda è lunga quanto il corpo ed è fortemente compressa lateralmente nei due terzi distali. Il collo è anch'esso cilindrico, allungato e molto spesso, mentre la testa è assai caratteristica per via del muso estremamente allungato, che diviene più corto e spesso man mano che l'animale matura, essendo lungo 5,5 volte la larghezza della propria base nei giovani e 3,5 volte negli adulti.

Il suo muso è molto lungo e stretto, allargato all'estremità e alloggia 27-29 denti mascellari e 25-26 denti mandibolari su ciascun lato. I denti anteriori sono i più grandi. Il primo, il secondo e il terzo dente della mandibola si adattano perfettamente agli spazi presenti nella mascella. La sinfisi mandibolare estremamente lunga si estende fino al 23º o 24º dente. Il muso dei gaviali adulti è 3,5 volte più lungo della larghezza della base del cranio. A causa di questo lungo muso il gaviale è particolarmente adatto a catturare i pesci. Le ossa nasali sono piuttosto corte e ampiamente distanziate dalle premascellari. L'osso giugale è sollevato, divenendo proporzionalmente più spesso con l'età. La forza del morso del gaviale è di 1,784–2,006 N (401–451 lbf). Le mascelle si chiudono con enorme velocità (16 centesimi di secondo), senza lasciare scampo ai pesci che vi passano attraverso. La velocità di chiusura tocca i 450 km/h.

Crescendo i maschi sviluppano una protuberanza nasale bulbosa cava sulla punta del muso al raggiungimento della maturità sessuale. Questa protuberanza ricorda un vaso di terracotta conosciuto localmente come "ghara". Il ghara del maschio inizia a crescere sopra le narici all'età di 11,5 anni e misura circa 5 cm × 6 cm × 3,5 cm (2,0 × 2,4 × 1,4 pollici) all'età di 15,5 anni. Questa struttura consente ai maschi di emettere un sibilo udibile a 75 metri (246 piedi) di distanza. Lo scopo del ghara non è ancora stato del tutto chiarito: esso funge, probabilmente, da cassa di risonanza, come carattere sessuale per il riconoscimento e la scelta del partner da parte delle femmine oppure per l'emissione di bolle od altri comportamenti associati al corteggiamento. Ciò rende il gaviale l'unico coccodrillo vivente con un dimorfismo sessuale così visibile.

L'intero corpo è ricoperto di squame quadrate, che sulla superficie esterna delle zampe anteriori e posteriori s'innalzano a formare delle creste. Anche la parte appiattita della coda è sormontata da una cresta. Gli scuti presenti sulla testa, il collo e la schiena formano un'unica piastra continua composta da 21-22 serie trasversali e quattro serie longitudinali, ai lati delle quali è presente un'ulteriore fila di scutelli meno coriacei che sulla coda va a formare due creste che si riuniscono in una singola quando essa va ad assottigliarsi. Sono inoltre presenti due scuti post-occipitali di piccole dimensioni.

I gaviali tendono ad una colorazione verde-oliva, con gli adulti solitamente pi scuri dei giovani, che a volte presentano maculature o strisce marrone scuro sul corpo e sulla coda, mentre sul ventre essa assume toni più chiari che raggiungono un bianco-giallino. La colorazione, soprattutto nell'area dorsale, tende a scurirsi con l'età, divenendo grigio-nerastra dopo i 20 anni circa.

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video

Distribuzione

Geografia

Continenti
Subcontinenti
Regni biogeografici

Storicamente, i gaviali prosperavano in tutti i principali sistemi fluviali del subcontinente indiano settentrionale, dal fiume Indo in Pakistan, il Gange in India, il fiume Brahmaputra nel nord-est dell'India e il Bangladesh, al fiume Irrawaddy in Myanmar. All'inizio del XX secolo, era una presenza comune nel fiume Indo e nei suoi affluenti del Punjabi. Tuttavia, all'inizio degli anni '80, era quasi del tutto estinto nell'Indo. Durante le ricerche avvenute sul fiume nel 2008 e nel 2009, non venne avvistato alcun esemplare nel fiume. L'animale prosperava anche nel fiume Godavari, in India, ma venne cacciato fino all'estinzione tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta. Dal 1970, venne considerato estinto nel fiume Koshi. Negli anni '40, era piuttosto numeroso nel fiume Barak in Assam, che all'epoca ospitava anche grossi pesci, incluso il mahseer dorato (Tor putitora). Alcuni individui furono avvistati anche negli affluenti del fiume Barak in Assam, Mizoram e Manipur fino al 1988, tuttavia non vennero condotti altri studi al riguardo. Nel 1927, un gaviale fu ucciso nel fiume Shweli in Myanmar, un affluente del fiume Ayeyawady. Questo è l'unico documento autenticato nel paese che attesta la sopravvivenza dei gaviali nel fiume fino al XX secolo. È possibile che alcuni esemplari possano essere sopravvissuti nel fiume Shweli, ma ciò è rimasto poco chiaro nel 2012.

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Nel 1976, la distribuzione geografica globale del gaviale era scesa al 2% della sua distribuzione storica e si stimava che rimanessero meno di 200 gaviali in natura. Dall'inizio degli anni '80, la popolazione selvatica è stata aumentata grazie al rilascio di esemplari allevati in cattività in India e in Nepal. Nel 2017, si stima che la popolazione globale comprenda un massimo di 900 individui, inclusi circa 600 adulti divisi in sei sottopopolazioni principali lungo 1.100 km (680 mi) di corsi fluviali, e altri 50 adulti maturi divisi in otto sottopopolazioni minori lungo 1.200 km (750 mi) di corsi fluviali.

In Nepal sono presenti piccole popolazioni che si stanno lentamente riprendendo negli affluenti del Gange, come il sistema fluviale Narayani-Rapti nel Parco nazionale di Chitwan ed il sistema fluviale Karnali-Babai nel Parco nazionale reale di Bardia. Nella primavera del 2017, il fiume Babai è stato esplorato utilizzando un veicolo aereo senza equipaggio, che ha rilevato la presenza di 33 esemplari su un tratto di fiume di 102 km (63 mi).

In India, popolazioni selvatiche di gaviali possono essere trovate in:

  • Fiume Ramganga nel Corbett National Park, dove sono stati registrati cinque esemplari nel 1974. I gaviali allevati in cattività sono stati rilasciati dalla fine degli anni '70. La popolazione si riproduce dal 2008, ed è aumentata a circa 42 adulti entro il 2013. La maggior parte di loro si riunisce lungo un tratto di 8 km (5,0 mi) nel litorale del bacino idrico di Kalagarh. I sondaggi del 2015 hanno rivelato una popolazione di 90 gaviali di cui 59 adulti riproduttori;
  • Gange, dove sono stati rilasciati 494 gaviali tra il 2009 e il 2012 nell'Hastinapur Wildlife Sanctuary;
  • Fiume Girwa nel Katarniaghat Wildlife Sanctuary, dove la piccola popolazione riproduttiva è stata rafforzata con gaviali allevati in cattività dal 1979. Un totale di 909 gaviali sono stati rilasciati fino al 2006, ma solo 16 femmine nidificanti sono state registrate nello stesso anno. Nel dicembre 2008, sono stati contati 105 individui, inclusi 35 adulti. Nella primavera del 2009 sono stati contati 27 nidi in sette siti;
  • Il fiume Gandaki a valle dello sbarramento di Triveni a ovest del Parco nazionale di Valmiki e adiacente al Santuario di Sohagi Barwa. La popolazione è aumentata da 15 gaviali nel 2010 a 54 individui registrati nel marzo 2015 su un tratto di 320 km (200 mi). 35 di questi gaviali sono nati in natura;
  • Fiume Chambal nel Santuario Nazionale di Chambal dove sono stati registrati 107 gaviali nel 1974. I gaviali allevati in cattività sono stati rilasciati dal 1979 e la popolazione è aumentata a 1.095 gaviali, nel 1992. Tra dicembre 2007 e marzo 2008, 111 gaviali sono stati trovati morti. Un totale di 948 gaviali è stato contato durante le indagini del 2013 lungo il tratto di fiume protetto di 414 km (257 mi). Nel 2017, questa popolazione è stata stimata a 617-761 individui adulti e più di 1250 individui da due diversi gruppi di indagine; sono stati, inoltre, contati 411 nidi;
  • Fiume Parbati, un affluente del fiume Chambal, dove i gaviali hanno iniziato a utilizzare i banchi di sabbia della zona dal 2015 circa; Nel 2016 sono stati osservati 29 gaviali e nel 2017 sono stati contati 251 piccoli in due siti di nidificazione diversi;
  • Fiume Yamuna, dove sono stati registrati otto giovani gaviali nell'autunno 2012 vicino alla confluenza dei fiumi Ken e Yamuna. Probabilmente erano i discendenti della popolazione riproduttiva nel fiume Chambal e si erano spostati lungo il fiume durante le inondazioni dei monsoni;
  • Fiume Son, dove sono stati rilasciati 164 gaviali allevati in cattività tra il 1981 e il 2011;
  • Fiume Koshi, nel Bihar, dove due gaviali sono stati avvistati crogiolarsi al sole alla fine di gennaio 2019 durante un'indagine rivolta ai delfini di fiume dell'Indo (Platanista gangetica) su un tratto di circa 175 km (109 mi). Questo è il primo avvistamento di gaviali selvatici nel fiume dagli anni '70.
  • Fiume Mahanadi, nel Santuario della gola di Satkosia di Orissa, dove furono rilasciati circa 700 gaviali tra il 1977 e l'inizio degli anni '90. Durante un'indagine della durata di 1,5 anni nel 2005-2006, solo un maschio e una femmina di gaviale sono stati avvistati muoversi insieme e condividere i banchi di sabbia del fiume.

Tra il 1979 e il 1993, meno di 20 individui sono stati avvistati nella parte superiore del fiume Brahmaputra tra il Parco nazionale di Kaziranga e il Parco nazionale di Dibru-Saikhowa. Questa popolazione era diminuita a causa della pesca commerciale, del bracconaggio, dell'invasione da parte della popolazione locale nei terreni di riproduzione e dell'insabbiamento dei letti dei fiumi a seguito della deforestazione. Circa 30 gaviali sono stati osservati in piccoli laghi e affluenti del fiume Brahmaputra in Assam tra il 2004 e il 2007.

Nel Bangladesh, i gaviali sono stati osservati nei fiumi Padma, Jamuna, Mahananda e Brahmaputra tra il 2000 e il 2015.

Questo coccodrillo è un abitatore di grossi corsi d'acqua a corso lento e con aree sabbiose più o meno estese.

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Gaviale del gange mappa dell'habitat

Zone climatiche

Gaviale del gange mappa dell'habitat
Gaviale del gange
Attribution-ShareAlike License

Abitudini e stile di vita

Il gaviale è uno dei coccodrilli meglio adattati alla vita acquatica, spendendo la maggior parte del suo tempo in acqua, uscendone solo per crogiolarsi al sole sulle rive dei fiumi. Gli adulti hanno zampe molto deboli che non li rendono in grado di camminare nel vero senso della parola, trascinando piuttosto il corpo sul terreno. Per contro, l'animale in acqua è estremamente agile, grazie alle zampe palmate, alle creste sulle zampe ed alla coda appiattita che permette loro di muoversi a proprio piacimento e di riuscire a manovrare rapidamente e senza sforzo. Essendo un animale ectotermo, il gaviale regolano la propria temperatura corporea rimanendo in acqua durante i periodi caldi per raffreddarsi, e si crogiolano al sole quando la temperatura ambiente è più fredda per riscaldarsi. I gaviali si crogiolano al sole quotidianamente durante la stagione fredda, soprattutto al mattino, prediligendo spiagge sabbiose e umide. Quando le temperature aumentano, i gaviali cambiano routine, preferendo crogiolarsi la mattina presto, ritornando in acqua durante le ore più calde del giorno, per poi tornare a crogiolarsi nel tardo pomeriggio. Spesso si crogiolano in gruppo, spesso composto da un maschio adulto e diverse femmine e subadulti. I maschi adulti dominano sul gruppo e tollerano solo i maschi più giovani. Tra dicembre e gennaio, spesso si formano grandi gruppi di giovani, subadulti e adulti, che si riuniscono per crogiolarsi al sole insieme. Gruppi di maschi e femmine adulte, in genere si riuniscono entro la metà di febbraio.

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Il gaviale condivide l'habitat fluviale con il coccodrillo palustre (Crocodylus palustris) in alcune zone del suo areale. Usano gli stessi terreni di nidificazione, ma differiscono nella scelta dei siti in cui si crogiolano. I gaviali prediligono crogiolarsi vicino all'acqua su spiagge sabbiose poco profonde e depongono le uova solo in terreni sabbiosi vicino all'acqua. Anche il coccodrillo palustre predilige crogiolarsi anche sulle spiagge sabbiose, ma a differenza del gaviale può arrampicarsi anche su argini più ripidi e su terreni rocciosi, allontanandosi spesso dall'acqua sia per crogiolarsi che per costruire i loro nidi. Le due specie hanno anche diete diverse: il gaviale è prevalentemente piscivoro, mentre il coccodrillo palustre preda anche pesci, ma predilige prede più grandi come serpenti, tartarughe, uccelli, mammiferi e carogne. In passato, quando il suo areale si estendeva fino ai delta dei fiumi, vi era una simile convivenza anche col coccodrillo marino (Crocodylus porosus).

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Comportamento stagionale

Dieta e nutrizione

Il gaviale è il coccodrillo meglio adattatosi ad una dieta primariamente piscivora, grazie ai suoi denti affilati che si incastrano a cerniera quando l'animale serra le fauci, formando una trappola naturale per i pesci, ed il suo lungo e sottile muso, che incontra poca resistenza nell'acqua, consentendo repentini movimenti laterali atti alla predazione. Il morso è forte e veloce e permette di uccidere la preda istantaneamente. Spesso i gaviali utilizzano il corpo e la coda per tagliare le vie di fuga alle prede, costringendole a dirigersi verso le rive, dove possono essere catturate con maggiore facilità. Sebbene i gaviali catturino le prede in immersione, come gli altri coccodrilli essi sono costretti ad emergere per inghiottirle. Come tutti i coccodrilli, i gaviali non masticano le prede, ingoiandole intere. Alcuni giovani esemplari sono stati osservati mentre manovravano i pesci nelle loro fauci, ingoiandoli cominciando dalla testa.

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I giovani gaviali si nutrono di insetti, girini, piccoli pesci e rane. Gli adulti si nutrono primariamente di pesci, sebbene possono includere nella loro dieta anche altri animali, come piccoli crostacei. Nello stomaco di alcuni esemplari sono stati ritrovati i resti di tartarughe dal guscio molle del Gange (Nilssonia gangetica). Ingoiando le prede intere, i gaviali fanno a pezzi le loro prede nei loro stomaci, aiutandosi raccogliendo e ingoiando pietre, come gastroliti, per aiutare la digestione e/o per regolare la galleggiabilità. Nello stomaco di alcuni gaviali sono stati trovati persino dei gioielli, probabilmente scambiati per pietre. Nello stomaco di un esemplare ucciso sul fiume Sharda, nel 1910, sono state trovate pietre del peso di circa 4,5 kg (10 libbre). Sebbene si nutrano primariamente di pesci, i gaviali non disdegnano di nutrirsi di carogne. Nella cultura Indù, i cadaveri dei defunti vengono cremati nel Gange, ed i resti dei cadaveri vengono talvolta mangiati dai gaviali. Racconti di attacchi all'uomo a scopo predatorio non sono confermati. L'unico caso segnalato dalle autorità sarebbe l'uccisione di un uomo nel santuario naturale di Chandraprahba, schiacciato dal potente morso dell'animale ma non divorato; tuttavia, non vi sono conferme ufficiali.

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Abitudini di accoppiamento

COMPORTAMENTO DI ACCOPPIAMENTO

Le femmine raggiungono la maturità sessuale quando raggiungono i 2,6 metri (8 piedi 6 pollici) di lunghezza. Le femmine in cattività si riproducono quando raggiungono i 3 metri (9 piedi e 10 pollici). I maschi, invece, maturano all'età di 15-18 anni, quando raggiungono i 4 metri (13 piedi) di lunghezza e una volta che il ghara si è sviluppato sul loro muso. Il ghara è apparentemente usato per indicare la maturità sessuale nei maschi, e come "cassa di risonanza" quando emettono suoni gorgoglianti sott'acqua.

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Il corteggiamento e l'accoppiamento iniziano a metà febbraio alla fine della stagione fredda. I maschi controllano un harem di diverse femmine, scegliendo un banco sabbioso affiorante e scacciandone energicamente gli intrusi. I maschi corteggiano le femmine gonfiando il collo, soffiando bolle dal naso in immersione ed emettendo suoni sibilanti o gutturali che possono essere uditi anche a un chilometro di distanza. Durante la stagione secca, le femmine riproduttive, osservate nel fiume Chambal, si spostano abitualmente per 80-120 km, e si uniscono a gruppi di riproduzione composti da femmine, per scavare insieme i nidi. I siti per costruire i nido sono le rive sabbiose o di limo lungo il fiume situati tra i 2,5 e i 14,5 metri di distanza dall'acqua, e da 1 a 3,5 metri sopra il livello dell'acqua, per evitare le inondazioni. Questi nidi hanno una profondità di circa 20-55 centimetri, con un diametro di circa 50-60 centimetri. Tra la fine di marzo e l'inizio di aprile, le femmine depongono da 20 a 95 uova. Il numero record di uova in una sola covata è di una covata di 97 uova trovata nel Katarniaghat Wildlife Sanctuary. Le uova sono le più grandi di tutti i coccodrilli e pesano in media 160 grammi. Ciascun uovo è lungo 85-90 millimetri e largo 65-70 millimetri (2,6-2,8 pollici). Dopo 71-93 giorni di incubazione, le uova si schiudono a luglio appena prima dell'inizio della stagione dei monsoni. La determinazione del sesso, come anche in altri rettili, è determinata dalla temperatura ambientale. Quando i piccoli escono dalle uova emettono dei flebili pigolii, che vengono uditi dalla femmina che aiuterà i cuccioli ad uscire dal nido. Tuttavia, contrariamente alla maggior parte dei coccodrilli, le femmine di gaviale non trasportano i cuccioli nelle fauci fino al fiume, in quanto le loro fauci sono troppo strette per trasportali senza ferirli. I cuccioli e le madri rimangono nei pressi dei siti di nidificazione fino all'arrivo delle inondazioni monsoniche per poi tornare dopo i monsoni.

Nei gaviali la cura e la protezione dei piccoli appena nati è ha carico delle femmine. Tuttavia, in alcuni casi giovani maschi, hanno preso parte alla protezione dei cuccioli, anche se non erano i loro, rimanendo a sorvegliarli nei siti di nidificazione e permettendogli di riposare sulla loro schiena. In cattività questo fenomeno è meno frequente. Nel fiume Chambal, si è osservato come le femmine rimangano nei pressi dei siti di nidificazione, sorvegliavano i giovani gaviali fino a quando la zona non veniva allagata dai monsoni. Il monitoraggio radio VHF di un giovane maschio ha rivelato che era il maschio dominante che sorvegliare i nidi in un sito di nidificazione comune, per due anni.

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Popolazione

Minacce demografiche

Si stima che la popolazione selvatica dei gaviale sia diminuita da 5.000-10.000 individui nel 1946 a meno di 250 individui nel 2006, con un calo del 96–98% entro tre generazioni. I gaviali venivano uccisi dai pescatori, cacciati per le loro pelli, trofei, per la medicine tradizionale e le loro uova venivano raccolte per essere vendute come alimento. Oggi, gli individui rimanenti formano diverse sottopopolazioni frammentate. La caccia non è più considerata una minaccia significativa. Tuttavia, la popolazione selvatica è diminuita da una stima di 436 gaviali adulti nel 1997 a meno di 250 individui maturi nel 2006. Una delle ragioni di questo declino è l'aumento dell'uso di reti da posta per la pesca nel loro habitat. L'altra principale causa è la perdita del loro habitat fluviale causa di dighe, sbarramenti, canali di irrigazione e argini artificiali; l'interramento e l'estrazione della sabbia hanno modificato i corsi dei fiumi; e la terra vicino ai fiumi è utilizzata per l'agricoltura ed il pascolo del bestiame.

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Quando 111 gaviali vennero ritrovati morti nel fiume Chambal, tra il dicembre 2007 e il marzo 2008, inizialmente, si sospettava che la causa della loro morte fosse stata causata da sostanze tossiche o per l'uso illegale di reti da pesca, nelle quali erano rimasti intrappolati e successivamente annegati. Successivi test patologici post mortem su campioni di tessuto rivelarono alti livelli di metalli pesanti come piombo e cadmio, che, insieme alle ulcere gastriche e ai parassiti protozoi riportati nella maggior parte delle necroscopie, si pensa abbiano portato alla morte di questi individui.

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Coloring Pages

Riferimenti

1. Gaviale del gange articolo su Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Gavialis_gangeticus
2. Gaviale del gange sul sito della Lista Rossa IUCN - http://www.iucnredlist.org/details/8966/0

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